"Le anime più forti sono quelle temprate dalla sofferenza. I caratteri più solidi sono cosparsi di cicatrici"
- Gibran Kahlil Gibran -

giovedì 8 settembre 2011

Ferie estive 2011 - 6 settembre:

Info meteo: ha piovuto fino alle 4 del mattino, la temperatura si capisce subito che tende al freddo però è bello.
Il programma è quello di fare un giro per percorrere i più bei passi alpini dell'Alto Adige o delle zone confinanti. Le province coinvolte sono Bolzano, Trento, Sondrio e Brescia.
Parto alle 7:45 da Falzes (Bz), prendo la vecchia statale che porta verso il Brennero. Prima di Vipiteno svolto a sinistra ed imbocco la strada per il Passo del Giovo (2094 slm), fa un freddo porco per cui opto per una piccola sosta per scaldarmi le mani.
Inizio la salita e il passo è bello e scorrevole, non c'è quasi nessuno per via dell'ora. L'asfalto è accettabile, arrivo in alto e faccio qualche foto. Scendo ed attraverso Merano prendendo la strada per la val Venosta - Passo Resia - Passo Stelvio.
Proprio lo Stelvio (2757 slm) è il prossimo passo da affrontare, c'è una marea di gente, sembra di stare sulla strada per Lignano una domenica mattina di mezz'estate. Ci sono per lo più tedeschi, non ho incrociato nessun italiano, c'è qualche olandese. La strada è impegnativa e fa capire subito perché lo Stelvio sia un passo tanto famoso; la pendenza è tanta, i tornanti strettissimi. In pratica un parcogiochi per le moto!
Peccato che la strada sia mal tenuta e sopra ci si trovi di tutto e di più. Gente che sale col camper, con lo scooter, un paio di pullman e ho trovato pure un camion di pietre! Ovviamente sorpassare è difficile, soprattutto nella prima parte perché si trovano grovigli di macchine che tendono ad incastrare le moto. Dopo un bel po' di tornanti, quando inizio ad essere stanco, passo davanti alla tabella che indica il 20° tornante e, alzando gli occhi, vedo la cima parecchie centinaia di metri sopra; mi son ricordato che lo Stelvio conta 48 tornanti, me ne mancano solo 28 quindi, avanti.
Arrivato in vetta parcheggio e faccio un giro per i baracchini che vendono qualsiasi tipo di cianfrusaglie, ovviamente ci sono nugioli di moto parcheggiate ovunque, sembra di stare a Gardaland.
Inizio la discesa e inizio a "litigare" coi soliti olandesi incapaci. Va beh, fra una discesa a 110Km/h ed una staccata si arriva a Bormio (So).
Da li seguo le indicazioni per il passo Gavia (2621 sml). Si inizia prima a salire dolcemente attraversando paesini, finiti i paesini ci si comincia ad inerpicare per raggiungere la vetta. La strada si alterna fra tratti buoni e malandati. Arrivato in vetta sosta pranzo e foto di rito. Scendendo mi immergo per un po' in una nuvola di passaggio. Il Gavia dal lato di Ponte di Legno (Bs) è stretto ed abbastanza pericoloso. Arrivati a fondovalle si prosegue per il passo del Tonale (1883 slm), sinceramente abbastanza deludente, uno stradone che sale dolcemente e sopra non c'è nulla se non un monumento ai caduti e qualche albergo. Scendo in direzione Bolzano; per arrivarci si entra nella provincia di Trento e ci si dirige verso Malè (Tn) e verso Cles (Tn), prima di svoltare verso Bolzano si affronta il passo della Mendola (1363 slm). Molto bello, la strada si snoda sinuosa fra le colline ricoperte di mele che si inframmezzano ai boschi; in discesa del passo lascio strada ad una pattuglia di austriaci scatenati, va beh che hanno moto più grosse della mia ma non riesco a stargli dietro manco volendo (e manco ci penso).
Attraverso Bolzano, che mi fa una pessima impressione, il caldo è opprimente. Finalmente riesco ad uscire dalla città dirigendomi verso la val d'Ega e il lago di Carezza. Affronto il passo Costalunga (1745 slm) che mi porta a Vigo di Fassa e poi a Canazei dove inizio la salita ai passi Sella (2240 slm) e Gardena (2137 slm), il Sella condivide quasi tutto il suo percorso con il Pordoi ma a 3 Km dalla vetta c'é un bivio che conduce al passo Sella. Da qui si scende prendendo per il passo Gardena che permette di chiudere l'anello dei tre passi a La Villa.
Da qui torno a Falzes.
L'anello è di 485Km in 11 ore.

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